letture 2010

La ragione poetica

 
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LA RAGIONE POETICA

Scrittura e nuove scienze


La critica del testo poetico ci ha fornito straordinari strumenti innovativi di analisi. Estetica, retorica, linguistica, stilistica, semiotica, strutturalismo, psicoanalisi, e ogni loro variante, hanno apportato considerevoli invenzioni tecniche e fascinose stimolazionì psicologiche. Ma le ragioni prime (o ultime) del piacere della poesia sono quasi sempre sfumate nelle ragioni, infine pragmatiche, della lettura del testo in senso lato. Lo specifico della poesia non è stato individuato con chiarezza. Cos’è che ci travolge nella lettura del testo poetico al di là della sua téchne? In realtà, quegli strumenti ci hanno rivelato la qualità fondativa de! testo poetico: il suo valore formale. La poesia è forma. Non metafora di altre forme, bensì forma autonoma, autoriproducentesi, metamorfica in sé. Viene naturale, partendo da questo momento così convincente quanto primitivo e primario, domandarsi quali vie si possano ancora percorrere per andare più in là. Tanto più che il concetto di forma ultimamente è stato rivisitato dalle nuove scienze, fisica e biologia in particolare. Ora che sappiamo che la poesia è forma, il concetto classico di forma ci sfugge di mano!

Questa raccolta di saggi (in armonia con lo stato del dibattito tra l’estetica e le scienze) vuole avviare una serie di ipotesi sui rapporti tra il testo poetico contemporaneo e a visione del mondo delle nuove scienze. Lo fa a livello squisitamente teorico, cercando inoltre validi sostegni testuali nella poesia più recente, di autori famosi e meno conosciuti.


GIO FERRI è poeta, grafico, crìtico d’arte e di letteratura. Collabora a quotidiani e a periodici italiani e stranieri («Altri Termini», «Carte Segrete»,« Anterem», «Tam Tam», «il Verri», «Sigma», ecc.). Con Gilberto Finzi e Giuliano Gramigria dirige la rivista «Testuale». Negli anni Settanta e Ottanta ha pubblicato, fra l’altro, il saggio sull’architettura moderna Il gesto della spoliazione e le plaquettes di poesia visiva L’appartamento, Appunti per un trattato sulla violenza, Fragile. Tra le ultime opere ricordiamo i poemetti Siopé( 1985) e Nozze pagane (1990), e il romanzo Albi (1989); per il teatro ha scritto una ri-creazione del Macbeth e il Dialogo dei Principi, conversazione per la musica del giovane compositore F. Ballabeni. Da oltre venticinque anni è presente alle più importanti esposizioni internazionali di poesia visiva e grafica scritturale.

JAlbum 7.3